Questa espressione, che ci viene dallo storico
Alexis Muston Muston, Alexis:
storico dei Valdesi.
, evoca una lettura dell’epopea valdese alla luce degli scritti dell’Antico Testamento, in cui le figure eroiche di
Jean Léger Léger, Jean (1615-1670):
pastore e storico valdese.
,
Henri Arnaud Arnaud, Henri (1643-1721):
pastore valdese che diresse il «glorioso rientro» del 1689.
o
Josué Janavel Janavel, Josué (1617-1690):
eroe del « glorioso rientro ».
rinviano a quelle di giudici, savi e guerrieri della storia di Israele, e in cui l’esilio diventa esodo.
Essa evoca ugualmente la fedeltà del popolo valdese al proprio patrimonio biblico, segnato dal tema del Patto. Nella preghiera a favore dei Valdesi, il poeta
John Milton Milton, John (1608-1674):
poeta inglese, vicino a Cromwell.
cita la fedeltà biblica dei Valdesi, “cuori in cui le tue leggi erano già iscritte / quando i nostri padri pregavano pietre e legno” e il Giuramento di Sibaud dà dei Valdesi l’immagine del popolo del Patto.
Questo “Israele” aveva un legame con il resto del mondo protestante: il sostegno politico e finanziario delle potenze protestanti consentivano la sicurezza di alcune migliaia di Valdesi. Il poeta Milton scrisse un sonetto per difenderli, l’ambasciatore di Prussia intraprese procedure necessarie per garantirne la tolleranza e le raccolte di fondi realizzate a loro favore ne permettevano la sopravvivenza.
Nel XIX secolo, i viaggiatori protestanti come
William Gilly Gilly, William (1786-1855):
pastore anglicano e storico dei valdesi.
nella sua
Narrative of an excursion to the moutain of Piedmont in the year 1823 fecero conoscere questa comunità in tutta Europa. Alcuni, come l’ufficiale britannico mutilato
Charles Beckwith Beckwith, Charles (1789-1862):
generale inglese ritiratosi nelle Valli valdesi di cui fu uno dei benefattori.
, fondatore di varie scuole, si stabilirono per sempre nelle valli valdesi.