La diaspora valdese
La prima ondata di immigrazione valdese nacque con le persecuzioni: nel 1656, numerosi valdesi si stabilirono con gli ugonotti a Staten Island e nel 1698-1699, più di 3000 Valdesi scelsero di recarsi nel sud della Germania. Le loro parrocchie, integratesi al protestantesimo tedesco, sono tutt’ora esistenti.
La seconda fu motivata dalla difficile situazione economica dell’Italia settentrionale. Un certo numero di Valdesi si stabilirono nei paesi francofoni dove si crearono subito associazioni valdesi che formarono una rete di solidarietà tra immigranti che vivevano in una comune situazione di precarietà.
Altri Valdesi si avventurarono in paesi più lontane, come negli USA in cui una città della Carolina del Nord porta il nome di Valdese. L’identità valdese è preservata dalla Società di Studi Valdesi e da varie associazioni e istituzioni culturali.
L’emigrazione più considerevole riguarda la regione del Rio de la Plata in Uruguay e in Argentina. Il primo nucleo si formò nel 1859 a La Paz. Oggi l’America Latina annovera 20000 valdesi, suddivisi in venticinque comunità principalmente rurali. La Chiesa Evangelica del Rio Rio de la Plata, ispanofona, è indipendente pur rimanendo legata alla Tavola Valdese.