La presenza degli italiani nella regione Nord Pas de Calais

La prima ondata migratoria: 1919-1926

 

La prima guerra mondiale crea le condizioni per emigrare

 

I risultati del censimento del 1911 (l’ultimo prima della Gran Bretagna) rivelarono che i dipartimenti della regione Nord Pas de Calais avevano solo 972 cittadini italiani su un totale di 3 milioni di abitanti. Rappresentanti commerciali di compagnie marittime, mogli italiane di tecnici francesi che avevano lavorato in Italia e clero: questa era la composizione della popolazione italiana della regione. L’immigrazione a carattere economico per ricerca di lavoro riguardava solo alcune centinaia di individui, famiglie incluse, arrivati spesso dopo una re-emigrazione verso le regioni interne della Francia, ad esempio in provenienza dalla Lorena o dalla regione parigina. La maggior parte di questi italiani erano piccoli artigiani stabilitisi nella zona della metropoli lillese.

Questa situazione va evidenziata perché nel periodo che precedette la Prima Guerra Mondiale, gli italiani costituivano la comunità straniera più numerosa in Francia considerando che la comunità straniera più numerosa della nostra regione è quella belga. Le industrie sviluppatesi nel Nord Pas de Calais, a partire dal XVIII secolo (tessile, miniere, siderurgia, meccanica), avevano richiesto un enorme bisogno di forza lavoro che le risorse demografiche locali non potevano soddisfare. Gli imprenditori si rivolsero allora alla mano d’opera belga, vicina e risaputamene qualificata.

La Prima Guerra Mondiale creò le condizioni per l’arrivo di una prima ondata di italiani nel Nord Pas de Calais. Fin dall’inizio del conflitto la regione subì l’ invasione militare. Il fronte di guerra la attraversò per 4 anni. Lille era occupata, Arras era nelle mani franco-britanniche, il bacino minerario era diviso in due. La regione non conosceva altro che distruzioni dovute ai combattimenti o all’occupazione.

Quando tornò la pace, il Belgio, distrutto e alle prese con i propri problemi di ricostruzione non poteva più inviare lavoratori all’estero. Le aziende locali si rivolsero allora ad una mano d’opera più lontana. I polacchi, assunti per le loro competenze ma anche grazie alle relazioni privilegiate tra Polonia e Francia, rappresentano il gruppo di immigrati più numeroso prima degli italiani.

Fabbrica distrutta

Fabbrica distrutta, 1918
Lille, Bibl. Mun., Alb B-13(cliché BM de Lille)

 


Una famiglia italiana nel campo del Pescron a Sin le Noble 1950 (particolare)
Cartina industriale del Nord Pas de Calais (particolare)

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