La presenza degli italiani nella regione Nord Pas de Calais

La prima ondata migratoria: 1919-1928

 

Stabilirsi nella regione

 

Questa prima ondata arrivò tra il 1919 e il 1926 e può essere suddivisa in tre settori lavorativi: l’edilizia, poiché i lavori di ricostruzione necessitavano una mano d’opera notevole, le miniere, la siderurgia e la meccanica.

La presenza italiana, all’inizio fluttuante e mobile, in base ai cantieri e agli impieghi proposti, finì con lo stabilirsi in tre regioni: l’agglomerato lillese, il bacino delle miniere e la Vallée de la Sambre, mentre era assente nelle zone rurali e costiere.

Innanzitutto si diversificò dal punto di vista demografico con il congiungimento delle donne, rimaste al paese in un primo tempo o sposatesi negli anni 20, e poi con la nascita dei bambini. In tal modo il numero di italiani di Marcq en Baroeul tra il 1921 e il 1936 rimase lo stesso ma la composizione ne risultava molto diversa.

In seguito, si diversificò sociologicamente con un principio di ascensione sociale: alcuni emigrati aprirono un esercizio commerciale (per la vendita di bibite o un negozio di alimentari), altri crearono la propria ditta edile o meccanica, altri ancora accedevano a posti di direzione come capi squadra o capi reparto.


Una famiglia italiana nel campo del Pescron a Sin le Noble 1950 (particolare)
Cartina industriale del Nord Pas de Calais (particolare)

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