La presenza degli italiani nella regione Nord Pas de Calais

La Seconda Guerra Mondiale: un periodo buio

 

Tra collaborazione e resistenza

 

La creazione di una zona inviolabileoffrì al Consolato italiano una certa indipendenza da Parigi, ma non di fronte ai fascisti. Il Consolato vegliava innanzitutto per proteggere i connazionali, facendo pubblicare quanti più avvisi possibile affinché gli italiani si presentassero agli agenti consolari, e faceva applicare le procedure di arruolamento e richiamare le classi mobilitate. Coloro che si presentavano erano inviati nelle caserme italiane attraverso la Germania e poi diretti verso vari teatri di azione come URSS, Sicilia o Sardegna dove avrebbero concluso la guerra come ausiliari degli Alleati. La maggioranza tuttavia fece di tutto per non presentarsi o non partire. Tutti coloro che lavoravano per l’economia di guerra tedesca adottarono tale soluzione.

La repressione dei resistenti fu un altro punto capitale dell’azione consolare nella continuità della lotta contro gli antifascisti prima della guerra, tramite i mezzi amministrativi di sempre: scambi di informazioni tra il Ministero dell’Interno italiano, la polizia francese e l’occupante. La collaborazione dell’amministrazione era dovuta alla logica della politica interna italiana. I funzionari non facevano altro che applicare le leggi decise a Roma nei confronti di tutti i cittadini italiani, rimanendo neutri nei confronti dei francesi : la loro collaborazione era un problema interno alla comunità italiana.

Come si comportavano gli emigrati ? In qualità di gruppo sociale non collaboravano per una serie di ragioni confuse: amarezza dell’emigrazione, disincanto nei confronti del regime, timore dei tedeschi, paura di eventuali problemi. Individualmente la collaborazione era dovuta a fattori precisi, classificabili in due categorie: una economica, l’altra poliziesca. La prima riguardava numerosi italiani appartenenti a vari ceti sociali e a varie categorie professionali.

Se fino al 1943 i fascisti ammiravano e approvavano la politica tedesca, a partire dall’estate divennero meno entusiasti. Vi erano coloro che continuavano la collaborazione in una sorte di folle corsa in avanti e coloro che invece tentavano di scostarsi dall’occupante perché facevano un parallelismo tra la situazione francese e quella italiana. La fibra nazionalista aveva decisamente preso il sopravvento sull’ideologia .


Una famiglia italiana nel campo del Pescron a Sin le Noble 1950 (particolare)
Cartina industriale del Nord Pas de Calais (particolare)

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